L’olio extravergine di oliva Colle della Tombola nasce dalla mescolanza di olive appartenenti a cultivar diverse che, sapientemente miscelate, danno corpo a un blend che esalta le peculiarità di un terreno esposto a Sud, ricco di piante aromatiche spontanee, baciato da un clima mite e arieggiato.
Le cultivar presenti sono soprattutto Frantoio e Leccino, ma anche Coratina, Leccio del Corno, Maurino, Grignano e Cipressino. La spremitura a freddo della miscela di olive dà un olio originale, con specificità riconducibili alla terra di produzione e caratteristiche organolettiche che esaltano i profumi, fanno emergere un retrogusto dal sentore amaro e un leggero pizzicorio dovuto alla ricchezza di polifenoli.
La qualità dell’olio Colle della Tombola è frutto non solo della cura con cui vengono coltivati gli olivi, ma anche dal metodo di raccolta e ai tempi rapidi di conferimento in frantoio che permettono una spremitura meccanica delle olive a bassa temperatura che produce un olio caratterizzato da una acidità molto bassa.
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C’è un olivo secolare che si trova in località Borgo Bellussi, così nominata dai locali, posta un po’ più a valle rispetto alla Cascina Sant’Antonio. È un olivo di qualità Leccino, sopravvissuto alle grandi gelate dell’Ottocento e a quella del 1985 che per nove giorni ha investito la provincia di Treviso, toccando i meno 20 °C.
Grazie al microclima favorevole e alla fortuna di essere scampato alle bombe della Grande Guerra con cui gli Italiani bersagliavano le seconde linee austro-ungariche attestate sul Colle della Tombola, l’olivo è testimone di un pezzo di storia. Dove non arrivavano le bombe c’era la povertà di tanta gente che, nell’anno della fame, necessitava di far legna per scaldarsi e cucinare un po’ di polenta e qualche verdura, così da sopravvivere.
Intorno al vecchio olivo sono state messe a dimora altre piante che ora danno abbondanti frutti grazie alla posizione favorevole, riparata dai Venti di Bora provenienti dal Friuli.